Cari radioascoltatori, per la serie dentro la notizia siamo quest'oggi dentro il nostro Palazzo di Giustizia e cercheremo di intervistare qualche protagonista della nostra tormentata vita giudiziaria. Quella scala che vediamo in fondo al corridoio conduce agli uffici della Procura della Repubblica e noi cercheremo di avvicinarci. Ecco una giovane donna sulle scale, sicuramente un giudice di nuova nomina, volto pulito come vorremmo che fossero sempre i nostri giudici
"...ci scusi se la disturbiamo durante il suo lavoro..., ...prego, dica pure..., ...la società sente un grande bisogno di pulizia e ripone molte speranze nel vostro lavoro..., ...ne siamo consapevoli e cerchiamo di fare sempre del nostro meglio ..., ...cosa direbbe ai cittadini che temono il marcio e lo sporco che a volte si annida in luoghi come questo..., ...direi di stare tranquilli e che tutti noi lavoriamo per loro..., ...cosa pensa della separazione delle carriere..., ...bè, potrei dirle che io ho lavorato un pò in tutti i piani di questo edificio e che preferirei fare carriera lavorando soltanto da una parte..., ...bene, cari ascoltatori, ecco qui un operatore di giustizia favorevole alla separazione e che forse ci vuole lanciare un preciso messaggio politico..., ...senta, può dirci cosa ci vorrebbe per rendere migliore un luogo come questo..., ...bè direi che speriamo sempre che si entri in questo posto con mani pulite anche se spesso ciò non accade e allora siamo costretti a fare pulizia noi..., ...è opinione diffusa tra i cittadini che questo luogo pieno di vetri risulti spesso poco trasparente..., ...è vero, ne siamo pienamente consapevoli, ma io ed i miei colleghi siamo totalmente impegnati per risolvere il problema e rendere tutto totalmente trasparente..., ...in che rapporti siete con la Polizia Giudiziaria..., ...spesso negli uffici giudiziari c'è un problema di pulizia..., ...per finire, cosa pensa dei collaboratori di giustizia..., ...lamentiamo spesso la mancanza di collaborazione e senza collaborazione lo sporco rischia di infiltrarsi ovunque..., ...bene, allusiva e fin troppo eloquente, per oggi abbiamo concluso. Restituiamo quindi al suo prezioso lavoro questa giovane operatrice di giustizia, della quale, per motivi di riservatezza non sveleremo il nome. Vi ringraziamo della vostra attenzione e per averci accompagnati in questo viaggio all'interno dei problemi che affliggono la nostra giustizia.
Continuiamo a gridare la nostra insopprimibile voglia di pulizia. Alla prossima... "
La troupe si allontana e manda in onda il servizio che ottiene una grande audience, unanimi consensi di critica e viene anche proposto per un noto premio giornalistico, l'operatrice di giustizia sulle scale entra in uno sgabuzzino e ne esce con la divisa della ditta di pulizia "Giustipul" * armata di scopa, secchio, detersivi e di buona lena inizia a ripulire il palazzo di giustizia dello sporco annidato fin dentro gli angoli più riposti
* società cooperativa che ha in appalto i lavori di manutenzione e pulizia degli uffici giudiziari nota per lo slogan "Il tuo pool è impulverato, ripuliscilo con Giustipul"
28.02.2009
Vincenzo Cordovana
sabato 28 febbraio 2009
sabato 21 febbraio 2009
Campi (goals e banane)
Domenica pomeriggio, cammino con mio figlio (anni 9) verso tempio sport popolare ove risulta programmato scontro agonistico avversi ventidue contendenti a mezzo feticcio tondo rotolante e rimbalzante.
Scopo contesa: irretire feticcio parte avversa.
Entrambi agghindati con sciarpe e cappelli fregiati evocanti appartenenza contendenti.
Carichi tensione agonistica esibiamo poco convinta ostilità contro imminente avversario. Censurabili auspichiamo accidente fisico forte interprete attacco avversario, non grave ma invalidante prestazione agonistica ed arrecante supremazia nostra compagine (accettasi semplice slogatura o alvo inopinatamente diarroico).
Passo spedito transitiamo piazza altare della patria.
“...papà, cos'è quel monumento..., ...è il monumento ai caduti..., ...cosa vuol dire monumento ai caduti..., ...vuol dire monumento ai caduti in guerra..., ...cosa vuol dire caduti in guerra...”,
breve pausa entrambi riflettiamo, io perplesso poi il fanciullo continua
“...ah! si, ho capito da solo, vuol dire che durante la guerra uno è caduto per terra, forse perchè è scivolato...”.
Miei attimi di interdizione, correggere interpretazione?
Superfluo, lui sa che io so che lui sa.
Preferibile applicare metafora calcistica
Fornitomi prezioso “assist” per eludere gravosa valutazione storia patria.
Prosegue metafora: realizzo goal in rovesciata volante e rilancio
“...già, è così, hai ragione. Infatti devi sapere che durante una guerra un nemico aveva mirato al petto di un soldato e certamente lo avrebbe ucciso quando, per fortuna, proprio mentre quello premeva il grilletto il soldato cadeva per terra, forse perchè aveva inciampato o forse perchè era scivolato su una buccia di banana. Comunque sia mentre lui era per terra il proiettile passava sopra la sua testa e così riusciva a scampare ad una morte certa. Quella buccia di banana e quella caduta inaspettata gli avevano resa salva la vita. Ed allora tutti i soldati che si erano salvati durante la guerra cadendo per terra vollero ricordare quel momento fortunato costruendo il monumento ai caduti...”
Brevi istanti silenzio poi riprendiamo spediti cammino verso campo contesa sportiva. Dibattiamo avvincente tematica tattica nostra compagine auspicando affermazione a danno avversario
Codardia? Forse
Blasfemia antistorica? Anche
La storia può attendere, attenderà la vita
Viviamo questo giorno
Vinciamo la partita
20.02.2009
Vincenzo Cordovana
Scopo contesa: irretire feticcio parte avversa.
Entrambi agghindati con sciarpe e cappelli fregiati evocanti appartenenza contendenti.
Carichi tensione agonistica esibiamo poco convinta ostilità contro imminente avversario. Censurabili auspichiamo accidente fisico forte interprete attacco avversario, non grave ma invalidante prestazione agonistica ed arrecante supremazia nostra compagine (accettasi semplice slogatura o alvo inopinatamente diarroico).
Passo spedito transitiamo piazza altare della patria.
“...papà, cos'è quel monumento..., ...è il monumento ai caduti..., ...cosa vuol dire monumento ai caduti..., ...vuol dire monumento ai caduti in guerra..., ...cosa vuol dire caduti in guerra...”,
breve pausa entrambi riflettiamo, io perplesso poi il fanciullo continua
“...ah! si, ho capito da solo, vuol dire che durante la guerra uno è caduto per terra, forse perchè è scivolato...”.
Miei attimi di interdizione, correggere interpretazione?
Superfluo, lui sa che io so che lui sa.
Preferibile applicare metafora calcistica
Fornitomi prezioso “assist” per eludere gravosa valutazione storia patria.
Prosegue metafora: realizzo goal in rovesciata volante e rilancio
“...già, è così, hai ragione. Infatti devi sapere che durante una guerra un nemico aveva mirato al petto di un soldato e certamente lo avrebbe ucciso quando, per fortuna, proprio mentre quello premeva il grilletto il soldato cadeva per terra, forse perchè aveva inciampato o forse perchè era scivolato su una buccia di banana. Comunque sia mentre lui era per terra il proiettile passava sopra la sua testa e così riusciva a scampare ad una morte certa. Quella buccia di banana e quella caduta inaspettata gli avevano resa salva la vita. Ed allora tutti i soldati che si erano salvati durante la guerra cadendo per terra vollero ricordare quel momento fortunato costruendo il monumento ai caduti...”
Brevi istanti silenzio poi riprendiamo spediti cammino verso campo contesa sportiva. Dibattiamo avvincente tematica tattica nostra compagine auspicando affermazione a danno avversario
Codardia? Forse
Blasfemia antistorica? Anche
La storia può attendere, attenderà la vita
Viviamo questo giorno
Vinciamo la partita
20.02.2009
Vincenzo Cordovana
venerdì 20 febbraio 2009
Parole 1
Il linguaggio è un pò un miraggio,
per ipocrite ragioni
descriviamo certe cose
con perifrasi e allusioni.
Se raccogli dei rifiuti,
per pulir la società,
non descrivon la mondezza
che al tuo impiego si confà
ma ritengon che ciò sia
operar d’ecologia.
Se tu vedi un ragazzone,
col suo cane e col bastone,
che cammina lentamente
e tastando lo stradone,
tu ritieni che sia bieco
dire: “ là è passato un cieco”
ma poi credi conveniente
definirlo un “non vedente”.
O se v’è una malattia
che la vita poi ti invola
tu non dici la parola,
chissà mai per qual ragione,
che è di una costellazione.
ma descrivi, e ciò è opinabile,
una gran male che è incurabile.
Non capisco allor la gente
che ritiene un “impotente” chi
in amor non è possente.
C’è più garbo e discrezione,
al descriver questo amante,
che si dica: “… lor signori,
quello è un un uomo non trombante...”
29.01.2007
Vincenzo Cordovana
per ipocrite ragioni
descriviamo certe cose
con perifrasi e allusioni.
Se raccogli dei rifiuti,
per pulir la società,
non descrivon la mondezza
che al tuo impiego si confà
ma ritengon che ciò sia
operar d’ecologia.
Se tu vedi un ragazzone,
col suo cane e col bastone,
che cammina lentamente
e tastando lo stradone,
tu ritieni che sia bieco
dire: “ là è passato un cieco”
ma poi credi conveniente
definirlo un “non vedente”.
O se v’è una malattia
che la vita poi ti invola
tu non dici la parola,
chissà mai per qual ragione,
che è di una costellazione.
ma descrivi, e ciò è opinabile,
una gran male che è incurabile.
Non capisco allor la gente
che ritiene un “impotente” chi
in amor non è possente.
C’è più garbo e discrezione,
al descriver questo amante,
che si dica: “… lor signori,
quello è un un uomo non trombante...”
29.01.2007
Vincenzo Cordovana
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giovedì 19 febbraio 2009
Spiritosaggine 1 alias Elezione (v.m. anni 18)
Per un cinese che vive in italia “l’elezione” è il prodotto dell’eccitazione maschile e quindi i cinesi ritengono che in Italia, durante le elezioni, ci si diverta a fare tutti una bella orgia collettiva (paese che vai usanza che trovi). Per questo molti cinesi sono venuti a vivere in Italia e sono anche pronti a richiedere la cittadinanza italiana.
Non deludiamoli
Vincenzo Cordovana
27.12.2006
Non deludiamoli
Vincenzo Cordovana
27.12.2006
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martedì 17 febbraio 2009
Fedeltà
Due anziani coniugi, entrambi affetti da malattia di Alzheimer,
non ricordando più l'uno il volto dell'altro
fanno l'amore di nascosto,
credendo di tradirsi,
così,
sempre insieme,
per tutta la vita
13.11.2007
Vincenzo Cordovana
non ricordando più l'uno il volto dell'altro
fanno l'amore di nascosto,
credendo di tradirsi,
così,
sempre insieme,
per tutta la vita
13.11.2007
Vincenzo Cordovana
venerdì 13 febbraio 2009
Viagra (amore chimico, amore comico)
La donna odierna gode dell’attuale condizione
che le concede la sopravvalutazione
di un uomo che si presta, ed assai spesso,
a prodigarsi nel copuloso amplesso
mostrando il suo vigore da sera alla mattina
ma solo con l’azzurra pillolina.
Pertanto al cine, in radio, alla televisione
le si propone indefessa adorazione,
total passione ed amore impenitente
certi di amare, ma sol chimicamente.
Nel mondo odierno della seduzione
vorei allor proporre la mia composta opzione
di chi in amore, ormai si sa, si stressa
ma senza il ricorso alla chimica compressa:
“…io l’amo, eterea signorina,
vorrebbe ogni sei mesi goder di una sveltina ?
Pensi che bello, non è poi tanto male
vivere sei secondi di amore naturale...”
20.02.2007
Vincenzo Cordovana
che le concede la sopravvalutazione
di un uomo che si presta, ed assai spesso,
a prodigarsi nel copuloso amplesso
mostrando il suo vigore da sera alla mattina
ma solo con l’azzurra pillolina.
Pertanto al cine, in radio, alla televisione
le si propone indefessa adorazione,
total passione ed amore impenitente
certi di amare, ma sol chimicamente.
Nel mondo odierno della seduzione
vorei allor proporre la mia composta opzione
di chi in amore, ormai si sa, si stressa
ma senza il ricorso alla chimica compressa:
“…io l’amo, eterea signorina,
vorrebbe ogni sei mesi goder di una sveltina ?
Pensi che bello, non è poi tanto male
vivere sei secondi di amore naturale...”
20.02.2007
Vincenzo Cordovana
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lunedì 9 febbraio 2009
Fili
Dispersi dalla Babele della vita
viviam la nostra storia, giochiamo la partita
e come esploratore che un sogno ha più profondo
da soli ci avviamo, scopriamo un altro mondo.
Ma dopo aver viaggiato per tutto il nostro giorno
è notte, più non troviamo la strada del ritorno.
Ed ecco che, all’improvviso, affiora alla coscienza
un filo che ci unisce, chi siam, l’appartenenza.
Sarà solo uno scherzo, lo scherzo di un bambino,
che porta a ritrovarci, a stare più vicino.
09.02.2009
Vincenzo Cordovana
viviam la nostra storia, giochiamo la partita
e come esploratore che un sogno ha più profondo
da soli ci avviamo, scopriamo un altro mondo.
Ma dopo aver viaggiato per tutto il nostro giorno
è notte, più non troviamo la strada del ritorno.
Ed ecco che, all’improvviso, affiora alla coscienza
un filo che ci unisce, chi siam, l’appartenenza.
Sarà solo uno scherzo, lo scherzo di un bambino,
che porta a ritrovarci, a stare più vicino.
09.02.2009
Vincenzo Cordovana
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venerdì 6 febbraio 2009
Genesi
Nel giardin della creazione
un voglioso serpentone
volle indurre in tentazione,
per passare una serata,
intrigente serpentella
con la pelle pitonata,
e così lui a se l'avvinse
circondandola di spire
e lei tosto si convinse
egli disse: “...giovanotto,
il programma che proponi
devo dirti non è male,
no temere, non tremare,
stai tranquillo ho la spirale..”.
E così lor s'avvinghiarono
e strisciarono in giardino
ma al momento dell'amplesso
lui le disse: “...un momentino,
non capisco, che è successo,
sarò forse un pò depresso
o sarà la digestione
che mi rende insufficiente
ad amar fisicamente...”,
lei rispose: “...non restare sconsolato,
altre volte è capitato
che un serpente palestrato
con quel suo fallico aspetto
esibisca, ahimè!, un falletto...”
Fu così che in quel mattino
in quel primordial giardino,
quell'original peccato
fu, di poco, rinviato,
salva fu la condizione
dell'universal creazione
e diciam grazie a quel rettile
con la disfunzione erettile
04.07.2008
Vincenzo Cordovana
un voglioso serpentone
volle indurre in tentazione,
per passare una serata,
intrigente serpentella
con la pelle pitonata,
e così lui a se l'avvinse
circondandola di spire
e lei tosto si convinse
egli disse: “...giovanotto,
il programma che proponi
devo dirti non è male,
no temere, non tremare,
stai tranquillo ho la spirale..”.
E così lor s'avvinghiarono
e strisciarono in giardino
ma al momento dell'amplesso
lui le disse: “...un momentino,
non capisco, che è successo,
sarò forse un pò depresso
o sarà la digestione
che mi rende insufficiente
ad amar fisicamente...”,
lei rispose: “...non restare sconsolato,
altre volte è capitato
che un serpente palestrato
con quel suo fallico aspetto
esibisca, ahimè!, un falletto...”
Fu così che in quel mattino
in quel primordial giardino,
quell'original peccato
fu, di poco, rinviato,
salva fu la condizione
dell'universal creazione
e diciam grazie a quel rettile
con la disfunzione erettile
04.07.2008
Vincenzo Cordovana
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mercoledì 4 febbraio 2009
Grande invalido
Il grande invalido io me lo tengo stretto
lui sta con me financo in gabinetto.
Ci gioco, lo accudisco, anche lo vizio
pensando al bel suo assegno vitalizio
Gli dico: “zietto mi ricordi” ?
lui resta zitto, come parlare ai sordi.
Gli dico son io il tuo nipotino,
lui spacca in quattro il mio telefonino.
Oppur gli dico: “...zio, son qui, mi senti...” ?
Mi da una gran testata spacca denti.
Quando mia moglie vede, il canterano,
la mano le allunga là, sul deretano.
A volte vorrei defenestrarlo,
gettarlo giù dal fabbricato,
vederlo spiaccicato sul selciato,
scender felice in piazza a calpestarlo
ma poi ripenso che no, non è morale
dilapidare un assegno nazionale
e porto il mio zietto dal dottore
nella speranza che gli si blocchi il cuore.
Ripenso quindi triste al fatal giorno
che zio dovrà partir senza ritorno
in chiesa piangerò con contrizione
gridando: “...oggi è volata in cielo una pensione...”
Vincenzo Cordovana
06.01.2007
lui sta con me financo in gabinetto.
Ci gioco, lo accudisco, anche lo vizio
pensando al bel suo assegno vitalizio
Gli dico: “zietto mi ricordi” ?
lui resta zitto, come parlare ai sordi.
Gli dico son io il tuo nipotino,
lui spacca in quattro il mio telefonino.
Oppur gli dico: “...zio, son qui, mi senti...” ?
Mi da una gran testata spacca denti.
Quando mia moglie vede, il canterano,
la mano le allunga là, sul deretano.
A volte vorrei defenestrarlo,
gettarlo giù dal fabbricato,
vederlo spiaccicato sul selciato,
scender felice in piazza a calpestarlo
ma poi ripenso che no, non è morale
dilapidare un assegno nazionale
e porto il mio zietto dal dottore
nella speranza che gli si blocchi il cuore.
Ripenso quindi triste al fatal giorno
che zio dovrà partir senza ritorno
in chiesa piangerò con contrizione
gridando: “...oggi è volata in cielo una pensione...”
Vincenzo Cordovana
06.01.2007
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Logica 1
...veda dottore, io non voglio prendere le compresse che lei vuole darmi.
Lei dice di volermi dare queste compresse perché fanno bene alla mia mente.
Se io non voglio le compresse allora vuole dire che la mia mente non vuole le compresse e quindi la sua proposta di darmi delle compresse va contro la mia mente.
Mi dica allora come fa a fare bene alla mente una cosa che è contro la mente ?…”
Vincenzo Cordovana
29.12.2006
Lei dice di volermi dare queste compresse perché fanno bene alla mia mente.
Se io non voglio le compresse allora vuole dire che la mia mente non vuole le compresse e quindi la sua proposta di darmi delle compresse va contro la mia mente.
Mi dica allora come fa a fare bene alla mente una cosa che è contro la mente ?…”
Vincenzo Cordovana
29.12.2006
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psichiatria,
psicofarmaci
domenica 1 febbraio 2009
Ozono
L’usanza mondiale, scellerata,
di usar la bomboletta che l’è pressurizzata
ha causato un disastro generale
rendendo i poli un luogo tropicale
Un giovane eskimese coniugato
che viveva nel ghiaccio a cupola assemblato
vide pertanto in una sol nottata
la sua casa gocciolante, liquefatta, evaporata.
E così il cittadino stralunato,
trovatosi a dormire lì, sul prato,
inoltrò al governo Nord Polare
il caso da edilizia popolare.
Ma nonostante contributi svariati e competenti,
provenienti da tutti i continenti,
la problematica così posta all’attenzione
fu giudicata di difficil soluzione.
Quand’ecco, sensibile, la multinazionale,
di gasate bombolette produttrice universale,
tese la mano al povero eskimese
al fin di raggelare l’ormai tropico paese.
“Con contributo che sia governativo
ogni eskimese ormai di ghiaccio privo
riavrà della sua casa il gelido calore
acquistando un nuovissimo refrigeratore”
Vincenzo Cordovana
06.01.2007
di usar la bomboletta che l’è pressurizzata
ha causato un disastro generale
rendendo i poli un luogo tropicale
Un giovane eskimese coniugato
che viveva nel ghiaccio a cupola assemblato
vide pertanto in una sol nottata
la sua casa gocciolante, liquefatta, evaporata.
E così il cittadino stralunato,
trovatosi a dormire lì, sul prato,
inoltrò al governo Nord Polare
il caso da edilizia popolare.
Ma nonostante contributi svariati e competenti,
provenienti da tutti i continenti,
la problematica così posta all’attenzione
fu giudicata di difficil soluzione.
Quand’ecco, sensibile, la multinazionale,
di gasate bombolette produttrice universale,
tese la mano al povero eskimese
al fin di raggelare l’ormai tropico paese.
“Con contributo che sia governativo
ogni eskimese ormai di ghiaccio privo
riavrà della sua casa il gelido calore
acquistando un nuovissimo refrigeratore”
Vincenzo Cordovana
06.01.2007
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