mercoledì 16 giugno 2010
Evoluzione curvilineo rettilinea
Un articolo pubblicato su Sicilia Informazioni nel mese di febbraio 2010, che mi permetto di sottoporre ad una bonaria banalizzazione, citava uno studio scientifico che identificava nel “nucleo accumbens” del cervello un centro in cui risulterebbe “fissata” secondo un programma evolutivo l'attrazione verso le sinuosità del corpo femminile.
Le curve femminili sortirebbero sul sensibilissimo nucleo accumbens lo stesso effetto causato dalla assunzione di droghe.
Perdonatemi se la mia citazione è alquanto leggera ma non posso astenermi dal proporvi una riflessione musicale degli scienziati Claudio Bisio e Rocco Tanica
Il titolo è certamente evocativo:
"Sotto la quarta non può essere vero amore"
Simpatica vero?
E' chiaro che la canzoncina è soltanto una burla e non vuole assolutamente risultare discriminatoria nei confronti delle terze, delle seconde, delle prime e delle misure che potremmo chiamare spiritosamente “padane”, come la nota pianura.
Per quanto mi riguarda mi ritengo disponibile a trovare attraente ogni tipo di curvilineità, sia essa molto marcata o appena accennata.
Si, lo so che questo dato disorienterà la comunità scientifica e per dirimere la problematica sono disposto a sottopormi ad esame neuroradiologico che indaghi la struttura del mio nucleo accumbens.
E' proababile che al posto del succitato “nucleo accumbens” io, per scherzo della natura o forse per mutazione genetica, sia dotato del mutante “nucleo accomodans”
“Milena le tue curve son cosa coinvolgente
e se tra lor mi arrampico, un pò incoscientemente
mi sento un po' un ardito giovane esploratore
che cerca l'avventura parlandoti d'amore
Oppur potrei sognare d'essere scalatore
che il ciel vuole raggiungere
col corpo e con il cuore,
che vive l'avventura cercandovi l'amore.
Ma anche quelle forme che dir, poco scoscese
possono, se percorse, celar delle sorprese.
Sara, il tuo nome mi evoca il deserto
enorme ed assolato, ormai ne sono certo.
E quando mi sento perso e rischio di bruciare
ecco improvvisa un'oasi, mi vado a riposare.
Dopo quella pianura, torrida ed infinita
giungo in quel luogo fresco, ritorna in me la vita”
Sempre in tema di scienza dell'evoluzione non posso non considerare criticamente il “percorso evolutivo” che gli scienziati hanno identificato nel passaggio da “homo erectus ad homo sapiens”.
Mi perdonerete se mi permetto di dissentire da questa impostazione che ritengo erronea per quanto attiene all'evolutività del percorso che io ritengo, in realtà, a carattere francamente “involutivo”.
Auspico quindi che grazie alle stimolazioni a valenza progressiva ed evolutiva che provengono dalla presenza femminile, sia essa curvilinea o rettilinea, l'odierno “homo sapiens” possa velocemente completare il suo ciclo involutivo verso l'”homo viagratus” (in certe caverne del periodo metropolitano sono state trovate tracce di pillole blù che risultavano molto apprezzate dagli uomini del terzo millennio) per poi riprendere una fase a certo carattere evolutivo che lo possa portare a riappropriarsi della dimensione di “homo insapiens” per giungere, finalmente e con buona pace di tutti, al recupero dello stato originario di “homo erectus”.
Vincenzo Cordovana
16.06.2010
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