Bianchi,
sindaco
uscente,
si
appresta
a
gettarsi
nell'agone
di
una
nuova
battaglia
politica
per
la
riconferma
nella
carica
di
primo
cittadino.
Suo
fiero
ed
irriducibile
antagonista
è
il
candidato
Rossi.
Entrambi
cercano
di
avvincere
e
convincere
gli
elettori
con
programmi
elettorali
che
li
caratterizzino.
Il
programma
del
candidato
Bianchi
è
articolato
ed
opposto
al
programma
del
candidato
Rossi,
ad
esempio
dove
Bianchi
vuole
realizzare
un
grattacielo
di
80
piani
con
piscina
ed
eliporto
Rossi
vorrebbe
che
si
piantasse
della
lattuga
e
viceversa.
Deriva
da
tale
considerazione
la
valutazione
che
la
realizzazione
di
uno
dei
due
programmi
inconciliabilmente alternativi
debba
corrispondere
ad
una
vera
iattura
per
il
candidato
soccombente
che
vedrebbe
vanificato
quanto
da
lui
ritenuto
imprescindibile
e
qualificante
per
la
costruzione
di
un
futuro
migliore
per
tutti
i
cittadini.
La
nuova
età
dell'oro
passa
per
la
possibilità
di
realizzare
quanto
i
competitori,
ognuno
per
la
propria
parte
e
secondo
le
loro
più
radicate
convinzioni,
vanno
ostentando
in
ogni
piazza
ed
in
ogni
manifestone
del
paese
prossimo
al
voto
che
si
coinvolge
sempre
di
più
nella
avvincente
contesa
elettorale.
La
totale
identificazione
di
un
candidato
con
il
proprio
programma
elettorale
(“...non
votate
me
ma
le
idee
che
immeritatamente
rappresento...”
ebbe
a
dire
in
più
pubbliche occasioni
uno
dei
due
contendenti)
lascerebbe
presupporre
che
la
mancata
realizzazione
del
programma
dell'avversario,
in
quanto
totalmente
opposto
al
proprio,
debba
determinare
uno
stato
d'animo
da
“scampato
pericolo”
creando
uno
scenario
in
cui
la
mancata
realizzazione
del
programma
antagonista
possa,
in
qualche
maniera,
affermare
o
comunque
rendere
ancora
possibile
l'affermazione del proprio
programma.
Eppure,
eppure,
incredibilmente
il
gioco
dell'antagonismo
al
programma
si
trasforma
nel
gioco
dell'antagonismo
alla
persona
antagonista e
l'affermazione
del
proprio
programma
lascia
il
posto
all'affermazione
della
propria
persona,
in
barba
al
programma
ed
a
tutti
i
programmi.
Non
credete
che
ciò
avvenga?
Bene,
eccoci
allora
giunti
alle
fasi
finali
della
campagna
elettorale
ovvero
allo
scontro
mediaticamente
enfatizzato
tra
i
due
contendenti,
Bianchi,
il
sindaco
uscente
sperante
la
rielezione
e
Rossi
che
sbava
per
essere
eletto
sindaco
al
posto
di
Bianchi.
Il
candidato
Bianchi
espone
tutti
i
punti
del
suo
programma
che
sarebbero
stati
realizzati brillantemente
nel
corso
del suo
mandato
ed
il
candidato
Rossi
cosa
fa?
Inaudito,
invece di parlare del proprio programma in tutto e per tutto
alternativo al programma di Bianchi comincia
ad
accusare
Bianchi
di
non
avere
realizzato
un
bel
nulla
del
suo
programma
non
considerando,
travolto
da
questa
enfasi
di
retorica
antagonista,
che
la
mancata
realizzazione
del
programma
di
Bianchi,
essendo
assolutamente opposto
al
proprio,
dovrebbe
in
qualche
maniera
corrispondere
con
la
indiretta
ed
involontaria
realizzazione
del
programma
del
candidato
Rossi,
almeno
par
alcuni
aspetti.
Un
antagonista
politico
realmente
orientato
alla
promozione
del
proprio
programma
alternativo
al
programma
governativo
del
sindaco
uscente
Bianchi
si
sarebbe
dovuto
esprimere
pressappoco
cosi:
“...il
sindaco
Bianchi
ha
pensato
un
programma
scellerato
che
se
fosse
stato
realizzato
ci
avrebbe
portato
alla
rovina.
Per
nostra
fortuna
il
sindaco
Bianchi
è
anche
un
inetto
che
non
è
riuscito
a
realizzare
un
fico
secco
delle
stupidate
che
diceva
di
volere
realizzare
e
grazie
a
questo
ci
possiamo
ancora
salvare
dallo
sfacelo.
E
grazie
alla
sua
comprovata
dabbenaggine,
sulla
quale
ripongo
una
fiducia
cieca,
che
invito
tutti
i
cittadini
di
buon
senso
a
rivotarlo
con
piena
fiducia
sulla
sua
assoluta incapacità
a
governarci...".
Vincenzo
Cordovana
12
maggio 2012